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Tracina o Ragno


Tracina o Ragno                                                                      <<torna indietro

Nome scientifico: Trachinus draco

Nome dialettale: Tracina ragnu

Descrizione: Corpo allungato e cilindrico, testa più ampia del restante, presenta due spine sul margine superiore degli occhi, due pinne dorsali di cui la prima piccola e munita di raggi spinosi e veleniferi, la seconda estesa e speculare con la pinna anale, pinne pettorali e ventrali a forma di ventaglio, ventrali in posizione giugulare, caudale monolobata e a spatola. Le pinne sono di vari colori, dal giallastro al grigio bruno all'azzurro scurocon diverse tonalità e sfumature. Il corpo è di colore grigio bruno zebrato di azzurro sul dorso, i fianchi sono gialli con varie sfumature di colore bruno ed azzurro, biancastro sul ventre. Arriva ad una lunghezza di 40 cm , comunemente tra i 10- 30 cm . La tracina drago si nutre di piccoli invertebrati, soprattutto crostacei, e di piccoli pesci. Esistono altre tre specie di tracine, 2 di dimensioni leggermente maggiori, dotate ugualmente di spine velenose: la tracina raggiata (Tracinus radiatus) con due creste ossee sul capo, e la tracina ragno (Trachinus araneus) priva di questo carattere (come la specie in questione) con delle macchie scure sui fianchi. Una specie conosciuta a molti è la tracina vipera (Echiichthys vipera), giallastra e di piccole dimensioni, al massimo 15 cm , senza spinette sul capo, che si trova spesso in fondi sabbiosi litorali e costieri poco profondi e che provoca ai bagnanti punture dolorose inaspettate.

Riproduzione: La deposizione delle uova avviene durante i mesi di Giugno ed Agosto. Le uova sono pelagiche.

Area di pesca: Mediterraneo e Mar Nero; presente anche nell'Atlantico orientale, dalla Scandinavia al Marocco. Vive su fondali sabbiosi e fangosi da 30 a 100 metri di profondità.

Stagionalità: Si pesca tutto l'anno.

Sistemi di pesca: La tracina viene pescata con reti a strascico, sciabiche e reti da posta; appena pescata è necessario tagliare le spine velenifere, la cui puntura provoca forti e persistenti dolori.

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